- This event has passed.
kaufmann repetto is glad to announce “Still, looking”, Billy Sullivan’s new solo show at the gallery.
In her famous essay ‘On Photography,’ Susan Sontag identifies a ‘chronic voyeuristic relation’ with the surrounding environment, due to the large-scale diffusion of the photographic medium. Billy Sullivan’s work seems to stress this relationship between assiduous observation and the re-picturing of reality, to capture moments of a relentless life-flux that would otherwise fade. The result of this ongoing documentation is a narration that, from the sixties on, has provided us with a portrait of the artist’s environment, which often coincides with the New York cultural and artistic world, from the Factory until today.
Permanence and immediacy are the two extremes framing the exhibition. In the gallery space photographic portraits alternate with a series of still-life paintings, each one representing a new, always-different arrangement of flowers. The two series of works, apparently dissimilar, each reveal a desire to transform the ephemeral into something durable. Through a photographic shot or a quick series of brushstrokes, the artist blesses with duration and permanence even those flowers that are about to wither and fade.
The photographs tell us stories of people caught in intimate circumstances, captured in a moment of authenticity. In spite of the spontaneous nature of the shootings, most of the subjects are pictured in statuesque poses, in continual reference to classical portraiture. Seemingly in an instant, a fluid succession of events is distilled into a sense of timelessness. In the same way, an ordinary bunch of flowers is rendered through quick gestures and strokes, without any preliminary drawing, letting shapes and colors prevail. Thus the paintings echo the immediacy of the photographs, and the succession of changing bouquets evokes the passing of days. They are memento mori, but also a celebration of life and the ever-renewable emotion of painting.
These two series of works will be integrated with a large-scale site-specific work: a wall painting that the artist will realize in the gallery in the days leading up to the opening. In the wall painting Billy Sullivan again investigates the ephemeral through a series of actions that convey immediacy -– or, better yet, that suggest the persistence of what only appears to be ephemeral.
kaufmann repetto e’ lieta di presentare la mostra di Billy Sullivan, Still, looking.
Nel suo celebre saggio ‘On Photography’, Susan Sontag individua una relazione di voyerismo cronico (‘chronic voyeuristic relation’) con il mondo circostante, dovuta alla diffusione su larga scala del mezzo fotografico. Il lavoro di Billy Sullivan sembra estenuare questo rapporto di assidua osservazione e riproduzione della realtà, quasi a voler fissare momenti di un flusso vitale che altrimenti andrebbero perduti. Il frutto di questa ricerca tuttora in atto e’ una narrazione che, dagli anni ’60 ad oggi, fornisce una vitale rappresentazione dell’universo circostante l’artista, che spesso coincide con la scena culturale e artistica di New York, dalla Factory ai giorni nostri.
Permanenza e immediatezza sono i due estremi entro i quali si sviluppa la mostra di Billy Sullivan negli spazi della galleria. Qui ritratti fotografici si alternano a una serie di dipinti di nature morte, ognuna raffigurante un diverso e sempre nuovo mazzo di fiori. Le due serie di lavori, apparentemente così diverse, rispecchiano entrambe la medesima volontà di dare durata e persistenza a ciò che è effimero, attraverso un gesto immediato come lo scatto fotografico, o il dipingere rapido e quasi abbozzato di fiori destinati presto ad appassire.
Le fotografie in mostra raccontano storie di personaggi spesso colti in un momento di inconsapevole intimità, in momenti di autenticità. Nonostante il carattere spontaneo dello shooting, la magggior parte dei soggetti sono ritratti in pose statuarie, attraverso un continuo rimando alla ritrattistica classica. Un senso di atemporalita’ viene cosi’ distillato dal fluido susseguirsi degli eventi. Allo stesso modo, un comune mazzo di fiori e’ ritratto attraverso un gesto rapido, in assenza di disegno preparatorio, lasciando che forme e colori prendano il sopravvento. Il dipinto rispecchia cosi’ l’immediatezza dello scatto fotografico, e l’alternanza dei mazzi di fiori sembra scandire la successione dei giorni. Memento mori, ma anche celebrazione della vita e emozione sempre nuova del dipingere.
A queste due serie di lavori sara’ integrato un grande wallpainting site-specific, che l’artista realizzera’ nei giorni precedenti all’opening su una parete della galleria. Di nuovo, attraverso un’azione intrisa da un senso di immediatezza, Billy Sullivan prosegue una riflessione sull’effimeralita’ o, meglio ancora, sull’immanenza di cio’ che pare effimero.