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talia chetrit

Kaufmann Repetto Milan

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press release

 

kaufmann repetto Milano is pleased to present a solo exhibition of works by Talia Chetrit.

The exhibition is comprised of new works and a small selection from the artist’s archive. Chetrit re-contextualizes these past works by combining them with recent images, bringing into focus certain subject matters that remain consistently considered throughout yet stand subject to continued reinvention by the artist.

In Chetrit’s photographs, themes of power and control are personified by the inherent employment of the camera’s shutter. The artist uses her own self, as well as both consenting and unsuspecting subjects, to explore the complex dynamics that develop on either side of the lens. Her invitation for the viewer’s participation in personal and intimate moments, like in Untitled (Kiss), is countered by that very decision to make the private public. Through a closer consideration of Chetrit’s past and present photographic series, viewers may recognize an ongoing push and pull of her own intentional vulnerability. Chetrit’s fervent focus on sexuality brings an attention to the rigid innuendos of intimacy by challenging the viewer’s perceptions of pornography, voyeurism and objectification.

Within this exhibition Chetrit includes a wide variety of images, among which she combines a number of self-portraits alongside photographs of pre-teen girls. This combination suggests a universal understanding of maturation and its inherent permutations of sexuality. In Ever (Swing) and Daphne (Foot) the youthful subjects speak to the transitional affects of independence versus adolescence. Their discreet sensuality is indicative of our own postulations. Still-lives of everyday objects become equally subject to our own suggestive perspectives.

This relationship is expounded through works like Hand Shadow and Plastic Nude. Both images portray the female figure in paralleled poses with legs splayed towards the viewer. The first, an allusion to our enigmatic gravitation towards girlhood; the latter, a self-portrait in which the artist has positioned herself at once fully nude and fully covered, dressed in a transparent, plastic suit. This dichotomy becomes demonstrative of the autonomy of the female nude and its innate irreducibility.

It is through this resurfacing and reinvestigation, that we are able to gather Chetrit’s ongoing interest in the staged versus the candid as a mirror of our own circuitous relationship with external influence and provocation. As Sahra Motalebi wrote in her essay accompanying Chetrit’s exhibition in New York earlier this fall, “It is through these openings that we see the artist repeatedly demonstrating her submission to her own process as an act of authorial agency.”

 

comunicato stampa

 

kaufmann repetto Milano è lieta di presentare la mostra personale di Talia Chetrit.

L’esposizione comprende una serie di nuovi lavori e una piccola selezione di opere provenienti dall’archivio dell’artista. Queste ultime, combinate con immagini più recenti, vengono ricontestualizzate da Chetrit, che pone l’attenzione su argomenti lungamente ponderati e al contempo soggetti a costante reinterpretazione.

Nelle fotografie di Talia Chetrit, le tematiche del potere e del controllo si riflettono nell’uso contestuale dell’otturatore. L’artista impiega se stessa, così come altri soggetti – spesso inconsapevoli – al fine di indagare le complesse dinamiche in atto da entrambi i lati dell’obiettivo. L’invito alla partecipazione dello spettatore a momenti intimi, come in Untitled (Kiss), esprime la volontà di Chetrit di trasformare il privato in pubblico. Le opere esposte evidenziano il continuo contrasto insito nel lavoro dell’artista che, esponendo la sua vulnerabilità in modo volontario, ne mantiene il controllo. Allo stesso modo, la fervida attenzione nei confronti dell’eros vuole mettere in discussione l’idea tradizionale di intimità portando al limite i concetti di pornografia, voyeurismo e oggettificazione.

All’interno della mostra Talia Chetrit espone una grande varietà di immagini, affiancando autoritratti a fotografie di ragazze in età pre-adolescenziale. Questo accostamento suggerisce un’idea condivisa della maturazione sessuale. In Ever (Swing) e Daphne (Foot) i giovani soggetti delle immagini raccontano il contrasto tra il desiderio di indipendenza e l’insicurezza tipici dell’adolescenza, a cui lo sguardo dello spettatore conferise una sensualità discreta. Allo stesso tempo, still-lives di oggetti appartenenti alla quotidianità vengono sottoposti alla stessa suggestiva prospettiva.

Lavori come Hand Shadow e Plastic Nude esplicitano questo tipo di relazione. Entrambe le immagini ritraggono figure femminili in pose parallele, con le gambe aperte verso lo spettatore: la prima, un’allusione alla nostra enigmatica suggestione nei confronti della fanciullezza; la seconda, un autoritratto in cui l’artista si mostra nuda e al contempo vestita, indossando una tuta di plastica trasparente. Questa dicotomia è la manifestazione dell’autonomia del nudo femminile, così come della sua innata irriducibilità.

Grazie alla continua analisi messa in atto dall’artista, siamo in grado di percepire il suo l’interesse nei confronti delle scene costruite, ma anche dell’autenticità come specchio del nostro stesso rapporto con le provocazioni e con le pressioni esercitate dal mondo esterno. Come Sahra Motalebi scrive nell’articolo di accompagnamento alla mostra di Chertit a New York: “è attraverso queste aperture che l’artista dimostra ripetutamente la propria sottomissione nei confronti della sua stessa pratica come atto di autorialità.

 

talia chetrit: biografia, selezione di mostre istituzionali e collezioni pubbliche

 

biografia

talia chetrit è nata nel 1982 a washington dc. vive e lavora a new york.

per oltre un decennio, talia chetrit ha sviluppato una pratica video e fotografica connotata dalla sua investigazione per la sessualità e identità, alla nostra percezione di ciò che è pornografico, al voyeurismo, e all’oggettificazione. i video e le stampe delle sue fotografie oscillano tra il personale e il privato, spesso catturando la spontaneità sia persone consenzienti che ignare, spesso in congiunzione con il suo stesso corpo.

 

selezione di mostre istituzionali

tra le mostre personali di talia chetrit possiamo menzionare: amateur, museo maxxi, roma (2018); showcaller, kolnischer kunstverein, colonia (2018); poser, sies + höke, düsseldorf (2017); aimia | ago photography prize, ago – art gallery of ontario, toronto (2016); i’m selecting, sies + hoke, dusseldorf (2015).

tra le mostre collettive di talia chetrit possiamo menzionare: whitney museum of american art, new york; palais de tokyo, parigi; sculpture center; lacma, los angeles; and the museum of contemporary art, miami.

 

collezioni pubbliche

le opere di talia chetrit sono presenti in collezioni pubbliche, tra cui: the whitney museum of american art, new york e the los angeles county museum of art.