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kaufmann repetto is pleased to present vent’anni – twenty years: a group show staged in both spaces, milan and new york, featuring a selection of works – some of them never exhibited before – by the artists that the gallery represents.
the exhibition is one of the many possible testimonies reflecting a story stretching over two decades; a free but coherent collection from which emerge the themes that have shaped the outlook and projects implemented by the gallery and the artists with whom it works.
in more subtle terms, the exhibition also constitutes an homage to human and intimate relationships – perhaps by their nature impossible to mediate externally – which lie at the very heart of the construction of that productive and collective space that a contemporary art gallery represents.
having focused on research of the feminine right from the start, investigating matters of a social and a political nature within the field of artistic production, the gallery’s program has been open to a multitude of media and artistic approaches. ever since its foundation, the gallery has continuously promoted ambitious and sitespecific installations and projects, fostering dialogue between artists and the space that hosts them.
the francesca kaufmann gallery opened its doors in 2000, in its first venue in via dell’orso, a space somewhat far removed from the more traditional “white cube”: in a small venue tucked behind the teatro alla scala looking onto an eighteenth-century courtyard, the gallery debuted with a seven-channel video installation by the south african artist candice breitz – the babel series – which had debuted a few months earlier at the istanbul biennial.
the process however, leading up to the opening of the gallery had already started almost a decade earlier, with francesca’s training in the “workshop” of other galleries as well as the atelier of alighiero boetti. already familiar with the art of “looking after” artists, for francesca kaufmann the figure of the gallerist turned out to be the one most fitting for her.
in 2005, chiara repetto (francesca’s sister) – who up until that moment had been linked to the world of literary publishing – joined the gallery structure. to cite the words of francesca kaufmann – “when in 2005 she officially came on board, perhaps not even she herself realized just how much she had already been doing for the gallery.” after ten years in the original venue, the gallery moved to its current space in 2010, changing its name to kaufmann repetto, thus officially formalizing the partnership between francesca and chiara.
in the new venue, the gallery had the chance to further expand its exhibition program, adding a project space to the main gallery for the presentation of the work of up-and-coming artists, along with a courtyard dedicated to the presentation of sculptural and outdoor works.
another key stage in the history of kaufmann repetto was the opening in 2013 of the gallery’s first space in new york, in the chelsea neighborhood. in september 2019, the gallery expanded to larger premises at 55 walker street, joining a dynamic community of both emerging and well-established galleries, non-profit institutions and experimental exhibition spaces, as part of the project to develop a new art district in the tribeca neighborhood. to celebrate the event, kaufmann repetto opened a solo show by lily van der stokker, who has been represented by the gallery since 2002.
the exhibition vent’anni – twenty years is the celebration of a small story made of artworks and human relations, and a homage to all those who have joined us on this journey.
kaufmann repetto è lieta di presentare Vent’anni – Twenty Years, una mostra collettiva sviluppata nei due spazi di Milano e New York, attraverso una selezione di opere – molte delle quali inedite – degli artisti rappresentati dalla galleria.
La mostra, una delle molte possibili testimonianze di una storia lunga due decenni, è una raccolta libera ma coerente dalla quale traspaiono le tematiche che informano e che hanno informato la visione e l’operato della galleria e degli artisti con i quali essa collabora.
In maniera più sottile, la mostra è anche un omaggio ai rapporti umani e intimi, e forse proprio per loro natura impossibili da mediare all’esterno, che sono alla base nella costruzione di quello spazio di produzione e di incontro rappresentato da una galleria di arte contemporanea.
Da sempre focalizzato su una ricerca al femminile, su questioni di natura politica e sociale, su pratiche di attivismo cooptate all’interno del campo della produzione artistica, il programma della galleria si è cimentato in una molteplicità di medium. Fin dalla sua apertura la galleria ha privilegiato installazioni e progetti ambiziosi e site-specific, incoraggiando un dialogo tra gli artisti e il contesto della città che li ospita.
La galleria francesca kaufmann inaugura nel gennaio del 2000, nella sua prima sede in via dell’Orso, in uno spazio molto distante da ciò che si definisce un white cube: nella piccola sede dietro al Teatro alla Scala, affacciata su un cortile settecentesco, la galleria esordisce con una video-installazione a sette canali dell’artista sudafricana Candice Breitz – The Babel Series – mostrato in anteprima qualche mese prima all’Istanbul Biennale.
Ma il processo di avvicinamento all’apertura della galleria era già cominciato quasi da un decennio, con la formazione di Francesca nella “bottega” di altre gallerie e lo studio di Alighiero Boetti. Già esposta all’arte dello “stare dietro” agli artisti, per Francesca Kaufmann la figura del gallerista si rivela immediatamente come quella a lei più congeniale.
A partire dal 2005 Chiara Repetto (sorella di Francesca), fino a quel momento legata al mondo dell’editoria, inizia a collaborare a tempo pieno con la galleria – citando le parole di Francesca Kaufmann: “quando nel 2005 entrò ufficialmente nella struttura di lavoro, forse neanche lei si rendeva conto di quanto già facesse per la galleria”.
Dopo dieci anni nella sua sede storica, la galleria apre il suo attuale spazio cambiando il suo nome in kaufmann repetto, per marcare ufficialmente la partnership tra Francesca e Chiara. Nella nuova sede la galleria può espandere il suo programma di mostre, aggiungendo allo spazio principale della galleria un project space per la presentazione di artisti emergenti, assieme a un ampio cortile dedicato alla presentazione di scultura e opere da esterno.
Un’altra tappa significativa nella storia di kaufmann repetto, nel 2013, è l’apertura del primo spazio della galleria a New York, nel quartiere di Chelsea, fino a settembre del 2019, quando la galleria amplia i suoi spazi spostandosi a 55 Walker Street, unendosi a una dinamica comunità di gallerie emergenti e consolidate, istituzioni non-profit e spazi espositivi sperimentali, nel progetto di sviluppare un nuovo distretto dell’arte nel quartiere di Tribeca. Per celebrare l’evento kaufmann repetto apre con una mostra personale di Lily van der Stokker, con cui la galleria collabora dal 2002.
La mostra Vent’anni – Twenty Years è la celebrazione di una piccola storia fatta di opere d’arte e di rapporti umani, e un omaggio a tutti coloro che hanno compiuto con noi questo percorso.