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eva Rothschild

Kaufmann Repetto Milan

[ Press Release ]
[ Comunicato Stampa ]
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kaufmann repetto is pleased to announce the fourth solo exhibition in Milan of new sculptures by Eva Rothschild.

The show pairs recent works together with new sculptures conceived specifically for the gallery space. The exhibited works include a number of recurring motifs in Rothschild’s practice: tumbling geometric shapes, stacks of modular elements, cast objects, columns. A combination of familiar and unexpected forms is a pivotal aspect in Rothschild’s oeuvre, simultaneously resonating with and shifting symbolic and pictorial meanings.

Aspects of plurality and multi-part assembly are embedded in the artist’s practice, which deals at the same time with a very specific set of materials and colours. The durability of steel is paired with a soft cushion element in Witness (2017), and employed with a graphic, drawing-like effect in the two sculptures A Gated Community (2016). Rough blocks of jesmonite are piled up (Ruins, 2016) or flattened in black painted, wall-mounted panels (Europa and Bold Europa, 2017). A sense of lost or corrupted monumentality resonates among the works on show, as well as a tension of verticality and ascension – an attempt by the artist to occupy the space in all its dimensions.

Titles are an integral part of Rothschild’s works. Rather than commenting on or solidifying the physical presence of the works, her titles are used as a tool to create further space around them. As the artist stated in a recent interview with The Brooklyn Rail, “while the work might appear almost wholly formal in some pieces, the titles are there to break that formality apart, and to add this layer of language that misdirects you, perhaps, from what the work itself is doing.”

Elaborating on and challenging the formal traditions of minimalism, Rothschild references culture, history and symbolic suggestion to build complex webs of precedents and associations which can be both familiar and disorienting. Her open-ended artworks encourage the viewer to question their own assumptions about how we experience objects in the world.

 

 

kaufmann repetto è lieta di annunciare la quarta mostra personale di Eva Rothschild negli spazi della galleria di Milano.

La mostra comprende una selezione di lavori recenti dell’artista, in dialogo con sculture inedite concepite per gli spazi della galleria. Le opere esposte incorporano motivi ricorrenti nella produzione di Rothschild: forme geometriche in bilico su piedistalli, pile di elementi modulari, calchi di oggetti, colonne.

L’accostamento di forme familiari – mutuate tanto dal paesaggio domestico quanto dal vocabolario formale della storia dell’arte – con elementi inusuali e carichi di rimandi simbolici si conferma un aspetto fondamentale nel lavoro di Eva Rothschild. Modularità e assemblaggio sono delle costanti nella pratica dell’artista, che al contempo si confronta con una scala ben precisa di materiali e colori.

L’acciaio, con la sua durabilità, incontra la morbidezza di un cuscino in Witness (2017) o è declinato in imponenti strutture dall’aspetto grafico, simili a disegni nello spazio (A Gated Community, 2016). Grossi blocchi di jesmonite vengono incolonnati in Ruins (2016) o appiattiti in sottili pannelli da muro (Europa e Bold Europa, 2017). Un senso di monumentalità perduta, o corrotta, sembra risuonare tra le opere in mostra, che condividono anche una tensione alla verticalità – un tentativo dell’artista di occupare lo spazio della galleria in tutte le sue dimensioni.

I titoli sono per Rothschild parte integrante delle opere. Anzichè commentare o convalidare la presenza fisica dei lavori, però, essi vengono utilizzati come strumento per creare un’ulteriore apertura. Come l’artista ha affermato in una recente intervista per The Brooklyn Rail: “mentre l’opera può sembrare prettamente formale in alcuni suoi aspetti, i titoli sono lì per rompere questo formalismo e aggiungere un livello di linguaggio che devia dall’oggetto”.

Rielaborando i canoni formali del minimalismo, il lavoro di Eva Rothschild mischia riferimenti culturali, storia e simbologie per costruire una complessa ragnatela di rimandi e associazioni, che possono risultare riconoscibili quanto sconcertanti. Le opere rimangono aperte all’interpretazione e invitano l’osservatore a mettere in discussione le modalità con cui si relaziona agli oggetti nel mondo.