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kaufmann repetto is glad to present Living room, Lily van der Stokker new solo show at the gallery.
For more than 30 years Lily van der Stokker has used the wall-painting as a prior means of production. Through her works the artist has been carrying on a research that overcomes the borders of canvas, and shows how decoration and ornament, daily life and femininity, can be ascribed to a rigorous artistic practice, undertaken with irreverence and displacing honesty.
In the last few years Lily van der Stokker has started to insert sculptural elements, often furniture, in her wallpaintings, therefore posing the premises for the creation of real environments, where the painting and the object merge and the artwork becomes a space to be both observed and experienced.
On the occasion of her solo show, Lily van der Stokker has for the first time developed a series of domestic settings, reflecting the audacity that has always been characterizing her practice. The installations marking the exhibition path reset the traditional borders between art and design, painting and decoration, by mixing patterns, materials, techniques, through a process made of overlapping and combinations.
Encompassed by these inclusive and overwhelming architectures, the paintings become large backcloths, while the furniture through the painting assumes a sculptural value, leaving the unmistakable sign of the artist, indistinctly enveloping armchairs, carpets and tables. These works, besides commenting daily routines, literally become a part of them: the functional soul of these pieces as well as their familiar aspect, comes along with a subversive exuberance that invests the viewer through a blaze of shapes and colors.
Through an ambiguous game, the installations composing the show recall our need for comfort and privacy while, at the same time, they bring the private sphere into public, turning what looks familiar into something inappropriate.
The cheekily naïf esthetic, made of saturated colors, floral motifs, sinuous lines, claims the dignity of what is usually considered as frivolous. The practice of Lily van der Stokker consists in this very frontal display of femininity portrayed in all its aspects: quoting the artist words “women can be sweet, romantic, sensual, communicative, decorative, weak, emotional and what else? They are very good at crying”.
Through her joyful and overwhelming installations, Lily van der Stokker creates a universe that is both cerebral and emotional, enveloping and aggressive, frivolous and incredibly serious, a universe where femininity is given voice and sometimes even the chance to scream out for joy.
kaufmann repetto è lieta di annunciare la mostra di Lily van der Stokker Living Room.
Per più di 30 anni, Lily van der Stokker ha utilizzato il wallpainting come prioritario mezzo di produzione. Attraverso i suoi lavori l’artista ha portato avanti una ricerca che travalica i limiti della pittura, e mostra come il decoro e l’ornamento, il quotidiano e la sfera femminile, possano essere ricondotti a una pratica artistica rigorosa, portata avanti con irriverenza e una sincerità spiazzante.
Da alcuni anni Lily van der Stokker ha iniziato a inserire elementi scultorei, spesso pezzi di arredo, all’interno dei suoi wallpaintings, creando una dimensione di ambiente totale, dove il dipinto e l’oggetto si fondono insieme, e l’opera diventa uno spazio da osservare e insieme da vivere.
In occasione della sua mostra personale, Lily van der Stokker ha sviluppato per la prima volta una serie di scenari domestici che riflettono l’audacia che ha sempre caratterizzato la sua pratica artistica. Le installazioni in mostra azzerano i confini tra arte e design, pittura e decor, mescolando pattern, materiali, tecniche, attraverso un processo fatto di sovrapposizione e accostamenti. Inglobati in queste architetture inclusive e soverchianti, i grandi dipinti diventano fondali, i mobili, attraverso la pittura, assumono una valenza scultorea, e il segno inconfondibile dell’artista avvolge indistintamente poltrone, tappeti e tavoli. I lavori così, oltre a commentare il quotidiano, ne entrano letteralmente a far parte: il carattere funzionale delle opere, il loro aspetto familiare, convive con un’esuberanza sovversiva e senza mezzi termini che investe lo spettatore in un tripudio di forme e colori.
In un gioco ambiguo, le installazioni in mostra richiamano il nostro bisogno di comfort e di intimità, e allo stesso tempo esibiscono la sfera privata nel contesto di quella pubblica, rendendo inappropriato ciò che sembra familiare. L’estetica smaccatamente naif, fatta di colori pieni, decori floreali, linee sinuose, rivendica una piena dignità a cio’ che di norma viene considerato frivolo: la poetica di Lily van der Stokker consiste proprio in questa esibizione frontale di una femminilità presa in tutti i suoi aspetti: per citare le parole dell’artista, ‘le donne possono essere dolci, sentimentali, sensuali, comunicative, decorative, deboli, emotive, e che altro? Sono molto brave a piangere.’
Attraverso le sue installazioni totali e gioiose, Lily van der Stokker modula un universo insieme emotivo e cerebrale, avvolgente e aggressivo, stupido e incredibilmente serio, in cui la femminilità prende finalmente voce, e talvolta urla